La tubercolosi (TBC) è una malattia infettiva causata dal Mycobacterium tuberculosis un batterio gram positivo, detto anche Bacillo di Koch, dal nome dello scienziato che lo scoprì nel 1882. La tubercolosi attacca solitamente i polmoni, ma può colpire anche altre parti del corpo.
In Italia, come in molti altri paesi industrializzati, la tubercolosi è una patologia relativamente rara, l’incidenza è inferiore a 10 casi/100.000 abitanti, soglia entro la quale un Paese è definito dall’OMS “a bassa endemia”.
Il numero dei casi notificati in Italia ha mostrato nel tempo una lenta e progressiva diminuzione dell’incidenza, passando da 8 casi per 100.000 abitanti nel 2010 a 3,8 casi per 100.000 abitanti nel 2020.
La tubercolosi si trasmette per via aerea, attraverso le secrezioni respiratorie emesse nell’aria da un individuo contagioso, per esempio tramite saliva, starnuto o colpo di tosse. Le persone nelle vicinanze possono inspirare i batteri e infettarsi. Attraverso le vie aeree i batteri raggiungono e si depositano nei polmoni dove cominciano a crescere e moltiplicarsi. Da lì in alcuni casi i batteri possono diffondersi attraverso il sangue ad altre parti del corpo. Non tutte le persone che si infettano sviluppano la malattia; il sistema immunitario, infatti, può far fronte all’infezione e il batterio può rimanere quiescente per anni. Questa condizione si chiama infezione tubercolare latente e ne è affetta circa un quarto della popolazione mondiale.
Le persone con infezione tubercolare latente non hanno sintomi e non sono contagiose. Molte persone non svilupperanno mai la malattia, altre invece possono ammalarsi anni dopo. Si stima che il 5-15% delle persone con infezione latente sviluppa la malattia nel corso della propria vita.
La tubercolosi è una malattia infettiva curabile e può essere sconfitta con le cure appropriate, ma soprattutto con la diagnosi precoce dei soggetti malati, cioè dei soggetti con tubercolosi attiva e quindi infettiva.
Una diagnosi precoce consente di adottare gli opportuni interventi terapeutici e di ottenere la guarigione.
Nel corso degli ultimi anni, ai tradizionali strumenti diagnostici di malattia tubercolare e di infezione tubercolare, si sono aggiunte altre procedure, che hanno notevolmente arricchito le metodologie diagnostiche in campo tubercolare, aumentando la sensibilità e la specificità della diagnosi di laboratorio.
La diagnosi di tubercolosi ha fatto molti progressi, con test molecolari in grado di identificare in poche ore la presenza del micobatterio nell’espettorato dei pazienti con tubercolosi polmonare, invece che in 3-4 settimane come in passato.
La rapidità della diagnosi è molto importante per poter iniziare prima possibile la terapia antibiotica e interrompere la catena di trasmissione dell’infezione dal malato alle persone sane.
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Ref. Francesca VINCI
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