L’impatto sociale e sanitario delle fratture da fragilità è rimasto invariato negli ultimi 30 anni. Ad esempio, i pazienti con fratture di femore continuano ad avere un eccesso di mortalità di almeno il 20% rispetto ai soggetti non fratturati.
In Italia la percentuale di pazienti trattati è molto inferiore a quella di altri paesi europei e la sensibilità nei confronti dell’Osteoporosi è drasticamente calata negli ultimi anni,
come dimostrato dalla riduzione nel numero di prescrizioni rispetto al 2007-2008.
In estrema sintesi, si può affermare che l’Osteoporosi, in Italia, rappresenta il problema di Sanità Pubblica più sottostimato, sottodiagnosticato e, quindi, sottotrattato.
Questo perché troppo spesso non si pensa di associare all’ Osteoporosi il suo drammatico esito: la FRATTURA da fragilità ossea. Ciò ha come conseguenza la mancata identificazione dei soggetti a maggior rischio fratturativo. Nella nostra AULSS, da tempo, sulla scorta della specifica normativa della Regione del Veneto ed in collaborazione con i due Centri di Riferimento Regionale per la prevenzione, diagnosi e cura dell’Osteoporosi, è stato avviato un percorso interprofessionale integrato di Prevenzione delle fratture ossee da fragilità.
In particolare, il coinvolgimento della Medicina delle Cure Primarie viene garantito da strumenti del tutto originali ed è stato recepito nel vigente Patto Aziendale con i MMG con modalità che verranno illustrate in occasione del Convegno.
La Nota 79 rappresenta uno strumento di fondamentale importanza per la lotta alle fratture da fragilità in termini di appropriatezza, compliance, sicurezza e costo-efficacia. Le novità introdotte dalla nuova Nota 79 per la terapia dell’Osteoporosi sono relativamente complesse, ma hanno implicazioni di politica sanitaria di grandissima importanza.
Nella Regione Veneto, i contenuti della Nota sono stati recepiti nel “Documento di indirizzo regionale per l’impiego dei farmaci per il trattamento dell’osteoporosi” che, tra gli indicatori di appropriatezza prescrittiva, pone anche quello che, rispetto all’attuale 22%, almeno l’80% dei pazienti con frattura vertebrale o di femore o in terapia cronica con corticosteroidi vengano trattati con farmaci per l’Osteoporosi.
Come riuscire a rendere sostenibile per il MMG la lotta alle fratture da fragilità costituirà l’argomento principale dell’evento ECM.
N. crediti formativi: 4
ID ECM evento: 150-263283
Ref. Simona Ceccarini
e-mail: simona.ceccarini@effetti.it